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Analisi e implicazioni per le aziende

#4

Plastic Pellet: gestione del rischio e compliance nella nuova normativa europea

#microplastiche

#responsabilità ambientale

#PGRA

#4

Plastic Pellet: gestione del rischio e compliance nella nuova normativa europea

#microplastiche

#responsabilità ambientale

#PGRA

indice

Introduzione
una sfida ambientale e industriale

#4.1

Il nuovo Regolamento europeo:
prevenire, tracciare, responsabilizzare

#4.2

Il Piano di Gestione del Rischio Ambientale (PGRA):
il cuore della compliance

#4.3

Obblighi differenziati per dimensione aziendale

#4.4

Trasporto: la fase più critica della filiera

#4.5

Cosa devono fare ora le aziende

Conclusioni:
dalla compliance all’opportunità competitiva

introduzione

Una sfida ambientale e industriale

Minuscoli, invisibili ma impattanti: i pellet di plastica granuli di pochi millimetri usati come materia prima nella produzione di articoli plastici rappresentano oggi una delle principali fonti di microplastiche primarie nell’ambiente.

Le perdite accidentali possono verificarsi in ogni fase della filiera: produzione, movimentazione, trasporto, stoccaggio e pulizia dei container. Una volta dispersi, i pellet finiscono nei corsi d’acqua e nei mari, diventando praticamente impossibili da recuperare.

Nonostante costituiscano solo lo 0,05% dei rifiuti plastici marini, il loro impatto è sproporzionato: contaminano ecosistemi, compromettono fauna marina e influiscono economicamente su settori come pesca, turismo e agricoltura.

La nuova normativa europea segna una svolta: obblighi vincolanti per prevenire la dispersione alla fonte e responsabilizzare tutti gli attori della filiera. Una sfida ambientale trasformata in opportunità di efficienza, innovazione e responsabilità industriale.

#4.1

Il nuovo Regolamento europeo: prevenire, tracciare, responsabilizzare

Il Regolamento UE (https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-9047-2025-INIT/it/pdf)

sulla prevenzione della dispersione dei pellet di plastica, nell’ambito della Strategia europea sulle microplastiche, introduce obblighi per tutti gli operatori che gestiscono più di 5 tonnellate di pellet l’anno.

Tale Regolamento (Fascicolo interistituzionale: 2023/0373(COD), consultabile in formato draft al link sopra riportato, prevede la votazione finale del Parlamento Europeo entro la fine del 2025.

 

Obiettivi principali:

  • Prevenire le dispersioni alla fonte, intervenendo sui punti critici della catena logistica.
  • Garantire tracciabilità e trasparenza, promuovendo una gestione responsabile lungo tutta la filiera.

 

Soggetti coinvolti:

  • Produttori, trasformatori, trasportatori e gestori di magazzino, sia UE sia extra-UE che operano verso porti o impianti europei.

 

Esclusioni:

  • OperatorI sotto le 5 tonnellate/anno, soggetti a misure semplificate.
  • Imprese registrate EMAS già conformi ai requisiti ambientali.
  • Pellet incorporati in prodotti finiti, non manipolabili né soggetti a dispersione diretta.

#4.2

Il Piano di Gestione del Rischio Ambientale (PGRA): il cuore della compliance

Il PGRA non è solo un documento, ma un sistema operativo che guida tutte le fasi di manipolazione dei pellet, prevenendo incidenti e assicurando risposte rapide ed efficaci.

Ogni impianto deve predisporre un PGRA contenente:

  • Mappatura dei punti critici nel sito produttivo e lungo la logistica interna.
  • Stima delle perdite potenziali e reali.
  • Nomina di un responsabile ambientale interno.
  • Procedure per prevenzione, contenimento e bonifica.
  • Inventario delle attrezzature di emergenza (kit aspirazione, imballaggi sigillati, vasche di contenimento, barriere fisiche).
  • Programmi di formazione e sensibilizzazione per personale e terzi.

 

Il PGRA deve essere dinamico, aggiornato e verificabile, integrato nei sistemi di gestione ambientale aziendali (ISO 14001, EMAS).

#4.3

Obblighi differenziati per dimensione aziendale

Gli obblighi cambiano in base alla quantità di pellet gestita:

  • Piccole imprese (< 1.500 ton/anno): piano semplificato, autodichiarazione ogni 5 anni.
  • Medie imprese (1.500–10.000 ton/anno): piano dettagliato, certificazione quadriennale, formazione obbligatoria.
  • Grandi imprese (> 10.000 ton/anno): piano completo, audit annuale, certificazione triennale, controlli periodici.

 

Questo approccio modulato garantisce equità: minori oneri per le PMI, standard più elevati per i grandi operatori responsabili del maggior volume di pellet movimentato.

#4.4

Trasporto: la fase più critica della filiera

Il trasporto dei pellet è uno dei momenti più delicati, dove le perdite accidentali sono più frequenti. Gli obblighi comprendono:

  • Pulizia di veicoli e container prima dell’uscita dal sito.
  • Chiusura e sigillatura corretta dei portelloni e dei sacchi.
  • Controllo visivo di ogni carico.
  • Kit di emergenza a bordo: scope, aspiratori, contenitori chiusi, sacchi rinforzati, torce, nastri.
  • Notifica immediata alle autorità competenti in caso di perdita.

 

Il trasporto diventa un punto di responsabilità ambientale: i trasportatori devono essere formati e certificati, e le aziende committenti devono assicurarsi che i partner rispettino gli standard UE.

#4.5

Cosa devono fare ora le aziende

Il nuovo quadro normativo richiede un approccio strategico e operativo:

1 – Mappare i flussi di pellet lungo tutta la filiera, individuando i punti critici di potenziale dispersione.

2 – Elaborare e integrare il PGRA nei sistemi di gestione ambientale (ISO 14001, EMAS), per garantire verificabilità e tracciabilità

3 – Formare il personale e i partner logistici, creando una cultura condivisa della prevenzione.

4 – Investire in infrastrutture di contenimento: coperture, sistemi di drenaggio, aree chiuse di carico/scarico.

5 – Effettuare audit interni periodici, monitorando indicatori di perdita e migliorando la performance ambientale nel tempo.

6 – Rivalutare i contratti che disciplinano i rapporti con i fornitori delle materie prime nonché quelli attivi con i vettori di logistica.

Chi agisce proattivamente riduce i rischi sanzionatori e si posiziona come leader nella filiera europea delle plastiche sostenibili, migliorando reputazione, accesso a fondi green e competitività internazionale.

conclusioni

Dalla compliance all’opportunità competitiva

Il regolamento sui plastic pellet non è un mero adempimento: è un test di maturità industriale.
Permette di dimostrare che la plastica può essere gestita in modo sicuro, tracciabile e sostenibile, trasformando la prevenzione ambientale in vantaggio competitivo.

Un PGRA solido, aggiornato e comunicato in modo trasparente assicura conformità normativa e rafforza reputazione ESG, fiducia dei clienti e delle istituzioni.

In un’Europa orientata alla neutralità climatica e alla riduzione delle microplastiche, chi agisce oggi con visione e responsabilità sarà il leader della transizione verso una plastica realmente sostenibile.

Inoltre, è importante sottolineare come questo nuovo Regolamento si applica in combinato disposto con quella che è la restrizione REACH (Reg. CE 2006/1907) sulle microplastiche intenzionali (voce 78 dell’allegato XVII).

leggi anche

DVR Chimico e valutazione dell’esposizione multipla (D.Lgs. 81/2008, Titolo IX)

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