LA GUIDA
TECNICO-SCIENTIFICA
su FOOD e CHEMICALS
#3
DVR Chimico e valutazione
dell’esposizione multipla
(D.Lgs. 81/2008, Titolo IX)
#rischio chimico
#esposizione multipla
#assessment groups
#3
DVR Chimico e valutazione
dell’esposizione multipla
(D.Lgs. 81/2008, Titolo IX)
#rischio chimico
#esposizione multipla
#assessment groups
indice
#3.1
Esposizione multipla:
definizione e criticità
#3.2
Implicazioni operative per le aziende: trasformare la valutazione in strategia
Conclusioni:
dalla norma alla leadership tossicologica
introduzione
La gestione del rischio chimico nei luoghi di lavoro è regolata D.Lgs. 81/2008, Titolo IX, Capo I, che impone al datore di lavoro l’obbligo di redigere un Documento di Valutazione del Rischio (DVR) specifico per gli agenti chimici pericolosi. L’articolo 223, comma 3 introduce un concetto chiave: la valutazione da esposizione multipla, ovvero l’analisi dei rischi derivanti dalla presenza simultanea di più sostanze chimiche.
Il DVR non è solo un adempimento normativo, ma uno strumento strategico per:
- Prevenire malattie professionali;
- Proteggere la salute dei lavoratori;
- Dimostrare compliance agli enti di controllo;
- Ottimizzare i processi produttivi sotto il profilo della sicurezza.
L’esposizione multipla a chemicals costituisce l’obbligo normativo probabilmente più disatteso da parte delle aziende. In tal senso, la lacuna frequente che può comportare importanti sanzioni per il datore di lavoro, probabilmente deriva dal fatto che le metodiche generalmente applicate e applicabili per questo tipo di valutazioni sono particolarmente complesse.
#3.1
Esposizione multipla:
definizione e criticità
L’esposizione multipla si verifica quando un lavoratore è esposto a più agenti chimici contemporaneamente, che possono interagire tra loro in modo sinergico, additivo o antagonista.
EFSA affronta questa complessità proponendo un approccio component-based, che parte dall’identificazione delle singole sostanze e le raggruppa in assessment groups.
Criteri per la creazione degli assessment groups:
- Effetti tossicologici comuni: ad esempio, sostanze che causano steatosi epatica.
- Organi bersaglio condivisi: fegato, sistema nervoso centrale, reni, ecc.
- Meccanismi d’azione (MoA) simili: modalità con cui le sostanze esercitano i loro effetti biologici.
- Percorsi di effetto avverso (AOP): sequenze causali che collegano un evento molecolare iniziale (MIE) a un effetto tossico finale.
- Eventi chiave (Key Events): cambiamenti misurabili a livello molecolare, cellulare o funzionale che indicano l’attivazione di un processo tossicologico.
Nota: anche sostanze con MoA diversi possono essere incluse nello stesso gruppo se convergono verso lo stesso effetto finale.
Quando i dati meccanicistici sono incompleti, EFSA consiglia di usare criteri alternativi come:
- Similarità strutturale;
- Proprietà chimico-fisiche;
- Dati in vitro o in silico (NAMs).
In questi casi, è essenziale applicare il principio del Weight of Evidence (WoE), integrando tutte le informazioni disponibili per decisioni informate.
#3.2
Implicazioni operative per le aziende:
trasformare la valutazione in strategia
Applicare i criteri EFSA richiede una revisione completa del sistema aziendale di gestione del rischio chimico, trasformando il DVR in uno strumento operativo e strategico.
Inoltre, risulta di fondamentale importanza integrare le informazioni inerenti al DVR Chimico con quelle provenienti dagli Scenari di Esposizione allegati alle Schede di Dati di Sicurezza (SDS).
Azioni chiave:
- Integrazione della valutazione da esposizione multipla nel DVR Chimico
Non basta elencare le sostanze presenti: occorre costruire assessment groups basati su effetti tossicologici, organi bersaglio e meccanismi d’azione, valutando le interazioni multiple e applicandoi modelli quantitativi come Hazard Index, Margin of Exposure e approcci exposure-driven. Questo approccio consente di anticipare criticità complesse e di individuare priorità di intervento.
- Mappatura dei percorsi di esposizione
Identificare dove, come e quando i lavoratori entrano in contatto con sostanze chimiche, considerando ambienti, mansioni e processi. Questa attività rende il DVR uno strumento dinamico, integrando dati tossicologici, ambientali e clinici per decisioni precise e mirate. Nell’ambito di tale mappatura, diventa fondamentale considerare gli usi identificati e quelli sconsigliati inclusi negli Scenari di Esposizione e/o nelle SDS ricevute.
- Valutazione multidisciplinare e dinamica
Aggiornare il DVR in modo continuo, incorporando nuove informazioni tossicologiche e ambientali, scenari di esposizione modificati e best practice emergenti. La gestione diventa così proattiva, non solo reattiva.
- Formazione mirata e avanzata del personale
I lavoratori acquisiscono conoscenze sulle interazioni tra sostanze, esposizioni multiple e corrette procedure preventive. La formazione diventa uno strumento di empowerment, riducendo errori operativi e aumentando la sicurezza complessiva.
- Sorveglianza sanitaria integrata
I protocolli clinici considerano effetti combinati e latenti. L’interpretazione dei dati ambientali e biologici è coordinata con il medico competente, permettendo una gestione sanitaria più precisa e personalizzata per i gruppi esposti.
- Progettazione e gestione degli ambienti di lavoro
Gli spazi produttivi sono studiati per scenari complessi di emergenza: selezione dei DPI adeguati, definizione di procedure di contenimento e bonifica, monitoraggio costante e prontezza operativa in caso di incidenti chimici.
- Tracciabilità e governance integrata
Ogni valutazione, misura preventiva e intervento viene documentato, verificabile e comunicabile agli enti di controllo, integrando la gestione del rischio chimico nei modelli organizzativi aziendali e nelle politiche di sicurezza.
conclusioni
Dalla norma alla leadership tossicologica
La valutazione dell’esposizione multipla non è solo un obbligo normativo del D.Lgs. 81/2008: rappresenta oggi una delle sfide più avanzate nella gestione del rischio chimico.
Benefici di un approccio EFSA integrato:
- Riconoscere le interazioni tra sostanze e anticipare gli effetti combinati;
- Proteggere la salute dei lavoratori in modo più efficace e sostenibile;
- Dimostrare competenza, responsabilità e visione scientifica;
- Creare un DVR operativo e strategico, distintivo sul mercato europeo.
In un contesto orientato alla trasparenza e alla sostenibilità, chi investe oggi in valutazioni scientifiche integrate sarà protagonista della sicurezza del futuro.
Il risvolto legale, inerente alla corretta valutazione dell’esposizione multipla a chemicals, dirimente per la sopravvivenza dell’impresa, si sostanzia non soltanto nella protezione della responsabilità del datore di lavoro bensì anche nell’effettiva validità e integrità del MOG ai sensi del D.Lgs. 231/2001. Tale validità e integrità, spesso minacciata in caso di esposto e/o infortunio e/o malattia professionale dalla carenza del DVR Chimico in merito agli obblighi di cui all’art. 223, comma 3 (esposizione multipla), riveste un ruolo quantomeno essenziale per tutti gli aspetti connessi alla continuità del business.
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