LA GUIDA
TECNICO-SCIENTIFICA
su FOOD e CHEMICALS
#2
Sicurezza dei prodotti e difesa del brand: il Regolamento (UE) 2023/988 tra tossicologia e strategie di Product Defense
#valutazione del rischio
#product defense
#safety
#2
Sicurezza dei prodotti e difesa del brand: il Regolamento (UE) 2023/988 tra tossicologia e strategie di Product Defense
#valutazione del rischio
#product defense
#safety
indice
#2.1
Aspetti tossicologici e valutazione del rischio:
le implicazioni operative per le aziende
#2.2
#2.3
Product Defense:
proteggere sicurezza e brand
Conclusioni
introduzione
Il Regolamento (UE) 2023/988, noto come General Product Safety Regulation (GPSR), rappresenta un’evoluzione normativa cruciale per la sicurezza dei prodotti di consumo nell’Unione Europea. In vigore dal 13 dicembre 2024, il regolamento sostituisce la Direttiva 2001/95/CE e introduce un quadro armonizzato che integra aspetti tossicologici, digitali e strategici, con l’obiettivo di garantire un elevato livello di protezione per i consumatori e una maggiore responsabilità per gli operatori economici.
#2.1
Aspetti tossicologici e valutazione del rischio:
le implicazioni operative per le aziende
Il principio cardine del Regolamento è chiaro: nessun prodotto può essere immesso sul mercato se non è sicuro in condizioni d’uso normali o ragionevolmente prevedibili (art. 5).
Applicare il Regolamento (UE) 2023/988 non significa semplicemente rispettare una norma: significa ripensare il modo in cui si progetta, si controlla e si comunica la sicurezza del prodotto. Le aziende sono chiamate a costruire un sistema integrato che unisca prevenzione, tracciabilità, reattività e protezione del brand, trasformando la compliance in vantaggio competitivo.
Di fatto, azioni strategiche per una sicurezza evoluta.
a) Progettare la sicurezza fin dalla fase di sviluppo
La sicurezza non si aggiunge a posteriori: si costruisce in fase di design.
- Integrare la valutazione dei rischi già nella progettazione, considerando l’uso improprio prevedibile e i gruppi vulnerabili.
- Adottare il principio “safety by design”: materiali, componenti e packaging devono essere intrinsecamente sicuri, riducendo la dipendenza da misure correttive.
A questo proposito, una delle più rilevanti carenze presenti nelle aziende, è l’assenza della BOS (Bill of Substances), ovvero la tracciabilità di dettaglio inerente alle sostanze chimiche che fanno parte dei materiali di cui sono costituiti i prodotti immessi sul mercato.
b) Costruire un ecosistema di tracciabilità intelligente
La tracciabilità non è solo un obbligo, è uno strumento di controllo e difesa.
- Implementare sistemi digitali per collegare lotti, fornitori, test, audit e segnalazioni in un’unica piattaforma.
- Utilizzare tecnologie come blockchain o PLM per garantire trasparenza e accesso immediato ai dati in caso di richiami o ispezioni.
c) Formare una cultura aziendale della sicurezza
La sicurezza deve essere compresa e condivisa da tutta l’organizzazione.
- Formare non solo i reparti tecnici, ma anche marketing, customer care e vendite.
- Coinvolgere attivamente fornitori e partner logistici in programmi di formazione e simulazione.
d) Gestire le crisi prima che accadano
La reattività è un indicatore di maturità aziendale.
- Eseguire simulazioni periodiche di richiami e incidenti, con ruoli assegnati e tempi di reazione misurabili.
- Integrare la comunicazione di crisi con messaggi predefiniti, canali digitali e procedure di rassicurazione per i consumatori.
e) Documentare tutto, in modo strategico
La documentazione non è solo archivio: è difesa.
- Costruire un dossier tecnico evoluto che includa test tossicologici, scenari d’uso realistici, misure preventive e decisioni progettuali.
- Archiviare digitalmente ogni evidenza, pronta per audit, richiami o comunicazioni pubbliche.
f) Integrare la logica del Product Defense nella gestione operativa
Le aziende devono adottare una logica difensiva e proattiva:
- Monitorare attivamente i segnali deboli dai clienti, dai social e dai marketplace.
- Anticipare i rischi con analisi predittive e modelli di stress test.
- Proteggere il brand con piani di risposta rapidi e comunicazione trasparente.
- Rendere la sicurezza un asset competitivo, non solo un obbligo.
L’approccio integrato permette alle aziende di anticipare criticità, ridurre rischi legali e reputazionali e trasformare la sicurezza normativa in vantaggio competitivo tangibile.
#2.2
Azioni pratiche per le aziende
Analisi integrata dei rischi lungo tutta la filiera:
- Dalla selezione delle materie prime alla distribuzione finale, monitorare esposizioni chimiche, allergeni, contaminanti naturali o prodotti di degradazione.
- Condurre audit sui fornitori e predisporre contratti che obblighino standard di sicurezza equivalenti.
Test specifici e scenari realistici:
- Misurare migrazione di sostanze, stabilità dei materiali e compatibilità con condizioni ambientali e stress di utilizzo.
- Valutare gruppi vulnerabili (bambini, donne in gravidanza, persone con patologie respiratorie o dermatologiche).
Monitoraggio post-marketing:
- Raccogliere dati su segnali di rischio emergenti dai consumatori e partner della supply chain.
- Archiviare test, audit e dossier tecnici in sistemi digitali per garantire tracciabilità e reperibilità immediata.
La gestione tossicologica non è solo obbligo normativo: chi mappa rischi e documenta dati concreti anticipa problemi, riduce richiami e protegge la reputazione del brand.
In termini pratici, le azioni suddette convergono sul concetto di Valutazione della Sicurezza, che si esplica nell’elaborazione di un fascicolo inclusivo della valutazione del rischio inerente al prodotto in esame, sulla base degli elementi vincolanti di cui agli artt. 6 e 8 del Regolamento (UE) 2023/988.
Il rispetto delle normative armonizzate (MOCA, REACH, CLP, Biodici, Detergenti, Giocattoli, Fitosanitari, ecc), rappresenta un requisito di conformità che non è sufficiente a tutelare l’impresa ai fini della sicurezza dei prodotti immessi sul mercato. Tale principio, emerge dalla lettura attenta dell’art. 2 del suddetto dispositivo.
#2.3
Product Defense:
proteggere sicurezza e brand
Il Product Defense è il vero plus strategico: un approccio integrato e preventivo che permette all’azienda di proteggere il prodotto, la sicurezza dei consumatori e la reputazione aziendale, anche in assenza di obblighi espliciti nel regolamento.
Perché è fondamentale
- Previene crisi e incidenti prima che diventino pubblici e dannosi.
- Trasforma la compliance passiva in strategia attiva di governance del prodotto.
- Rafforza la fiducia dei consumatori e degli stakeholder.
Questi elementi costituiscono le fondamenta di un Product Defense plan efficace, che integra la sicurezza di prodotto con una strategia proattiva di protezione e governance del prodotto.
- Analisi dei rischi specifici: Identificare e valutare tutte le potenziali minacce, sia intenzionali che involontarie, che potrebbero compromettere la sicurezza del prodotto lungo la filiera.
- Implementazione di misure preventive: Definire procedure e controlli per ridurre la probabilità di attacchi o incidenti, includendo la formazione del personale e il monitoraggio dei processi critici.
- Gestione delle crisi e risposta rapida: Preparare piani di intervento per affrontare tempestivamente eventuali incidenti, minimizzando l’impatto sulla reputazione aziendale e sulla sicurezza dei consumatori.
- Documentazione e tracciabilità: Assicurare un sistema digitale per archiviare test, audit e dossier tecnici, garantendo la reperibilità immediata e la trasparenza delle informazioni.
- Comunicazione trasparente: Stabilire protocolli per informare stakeholder, autorità e consumatori in caso di incidenti o rischi rilevati, rafforzando la fiducia nel brand.
- Revisione e aggiornamento continuo: Monitorare costantemente l’efficacia del piano e aggiornarlo in base all’evoluzione normativa e alle nuove minacce emergenti.
Il Product Defense plan, non è esplicitamente richiamato nel Regolamento (UE) 2023/988, che di fatto determina gli obblighi in materia di sicurezza prodotto senza distinguere tra comportamenti dannosi di carattere intenzionali piuttosto che involontari.
Alla luce di questo aspetto, si sottolinea la rilevanza del Product Defense plan nell’ambito di una gestione completa e integrata di tutte quelle dinamiche che potrebbero mettere a rischio la continuità aziendale, non soltanto dal punto di vista delle sanzioni pecuniarie ma anche di carattere interdittivo e penale.
conclusioni
Il Regolamento (UE) 2023/988 segna un cambio di paradigma: la compliance non è più un adempimento passivo, ma una leva strategica.
Le aziende che anticipano rischi, documentano la sicurezza e comunicano con trasparenza
trasformano le sfide normative in opportunità di leadership e crescita sul mercato europeo e globale. La compliance diventa un driver di reputazione, innovazione e competitività.
In ultima analisi, risulta necessario sottolineare che tutte le aziende sono chiamate ad esibire una documentata e coerente Valutazione della Sicurezza ai sensi dell’art. 6 del dispositivo in oggetto, con l’obiettivo di elaborare le istruzioni per l’uso sicuro dei prodotti (siano essi materiali/articoli, sostanze o miscele).
Tali istruzioni, trovano inoltre una chiara collocazione sulla base delle regole riportate nell’art. 21 del medesimo dispositivo, per quanto concerne anche le persone/i consumatori con disabilità.
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